Economia grigia: il sempre verde mercato del parcheggio abusivo

Napoli, il parcheggio sotto casa (foto: A. Corbino, 2010)

A Napoli il mestiere di parcheggiatore abusivo è vecchio come le automobili  stesse: una volta parte del folklore locale, oggi perfetto esempio di come il mercato trovi sempre un suo equilbrio: la scarsità di occupazione e di spazio (per parcheggiare) si tramutano in un’alta offerta di manodopera non specializzata che occupa (indebitamente) i pochi spazi liberi e li offre alla domanda del territorio (automobilisti e motociclisti), che pare non descrescere mai ed essere indifferente alla crisi economica. E’ un mercato che, se prendiamo l’esempio napoletano, sposa tradizione (il posto si tramanda di generazione in generazione), rispetto delle regole (chi sgarra ne subisce le conseguente da parte di chi governa il territorio – il crimine organizzato) e innovazione, quale l’impiego di sms per prenotare il posto da parte di clienti abituali. Domanda e offerta privata si incrociano da decenni a danno del pubblico: il Comune non incassa i proventi dalla strisce blu, i cittadini trovano i marciapedi ingombri di auto e moto, la viabilità ne risente e  itanti automobilisti onesti devono subire il ricatto (se non accetti, magari ti portano via uno specchietto!).

Nel titolo ho definito questo racket come economia grigia: non è mia intenzione sottovalutarne la gravità, ma voglio invece sottolineare quanto questa pratica sia ormai entrata nella quotidianeità di molte città, tanto da essere un fenomeno accettato, percepito come fisiologico ed immanente e quindi sdoganato dall’economia nera, “quella dannosa”, all’economia grigia del socialmente accettabile (quando non benvenuto) perchè utile a chi presta e chi riceve il servizio. Un po’ come, almeno a Napoli, lo sono i vu cumprà, o i femminielli ormai non più in attività che vendono le sigarette di contrabbando, i venditori abusivi di cozze della domenica o, per arrivare all’estremo, le signore che vendono “il fumo” nei bassi dei quartieri spagnoli.

Come lamentato da un ufficilae dei vigili urbani nel video sotto  “linkato”, a fronte dei tanti fermi effettuati dalla polizia municipale, non vi sono denunce per estorsione da parte dei cittadini: l’indicatore più chiaro di quanto il fenomeno sia accettato e anche della  rassegnazione di quanti sono consapevoli che una denuncia (che significa esporsi personalmente) non servirebbe a risolvere la questione.

Ma forse, se si pensasse alle reali cifre che ci sono dietro a questo fenomeno e chi sono i gestori finali del business (a Napoli: la camorra!) forse si cominicerebbe a vedere la cosa con occhi diversi. Stando a quanto rifeirsce il quotidiano il Mattino  del 3 novembre 2011, a Napoli vi sarebbero circa 4.000 parcheggiatori abusivi, che incassano una media di 200 euro al giorno (secondo la testimonianza di Giuvann o’ parchieggiatore – altro video linkato – sono 50 euro – ma forse al netto della camorra?!). Ipotizzando 350 giorni di lavoro all’anno, ché con la città vuota ad agosto pure loro si prendono almeno 2 settimane  la città e includendo anchei festivi, giorni in cui lavorano con gran profitto, i calcoli sono presto fatti: incasso annuale per parcheggiatore =  circa 70.000 euro esentasse, moltiplicato X 4.000 “esercenti” (tutti ufficialmente nullatenenti ovviamente, tanto è vero che le contravvenzioni elevate non vengono mai pagate!) = 28.000.000 di euro (dicasi ventotto milioni) il giro di affari complessivo nella sola piccola città di Napoli. Se pure avessi esagerato per eccesso del 75% si tratterebbe comunque di 7 milioni di euro. Non male: soldi neri che finiscono per essere riciclati e male impiegati senza nessuna cultura del credito e senza alcun scopo di reinvestimento sociale. Per non parlare di evasione fiscale, di tasse e del fatto che magari questi nullatenenti godono di pensioni sociali o altre forme di ammortizzatori a spese dello Stato e a danno dei contribuenti. Cattiva, pessima economia, ammortizzatori sociali privati non regolamentati, valvola di sfogo naturale che però innesca meccanismi perversi.

Le soluzioni? Sebben io plauda alle inziative di repressione da parte della nostra Amministrazione Comunale che periodicamente denuncia i parcheggiatori (122 nel blitz citato da Il Mattino), sono anche consapevole che in aree ad altra disoccupazione la bassa manovalanza viene rimpiazzata subito: i figli sostituiscono i padri, gli immigrati subentrano in subappalto di napoletani più svogliati. Proprio come nell’universo camorristico i piccoli boss sono sempre pronti a sostituire i vecchi dietro le sbarre, così come i narcos messicani hanno rimpiazzato i colombiani nella leadership del traffico di droga verso gli USA anche in questo caso la repressione da sola non basta: è come svuotare col secchiello una barca che affonda. Cosa può fare l’Amministrazione comunale per risolvere il problema? La miglior risposta, come nei casi su citati è: agire sulla domanda, far sì cioè che usufruire il parcheggio abusivo sia economicamente sconveniente rispetto a non farlo. E questo non (solo) per via della multe che alcune amministrazioni prevedono (come per i clienti di prostitute!) ma perchè le vie alternative devono risultare più convenienti da percorrere. Occorrono pertanto mezzi pubblici cha garantiscano un servizio efficiente h24 (a Napoli la situazione del trasporto pubblico è oggi drammatica!), che i marciapiedi  siano sgombri e puliti, che le strade siano sicure di notte. Occorre che i cittadini possano usufruire di car e bike sharing (prendere in prestito auto e bici), che vi siano piste ciclabili e che le bici siano trasportabili nei mezzi pubblici; che vi siano pargheggi di scambio per le auto alle porte della città (tutto ciò a Napoli non esiste!). Fornendo un’offerta valida, la domanda di mobilità cambierà mercato e si rivolgerà al pubblico e sarà invogliata a “investire” quei 28-14-7 milioni di euro in biglietti o abbonamenti dei mezzi pubblici o parcheggi privati, che potranno in seguito creare occupazione regolare e stabile, magari assorbendo parte dell’imponente esercito dei parchieggiatori abusivi, come richiesto dagli stessi  interessati nel terzo video linkatoAC

Links: 1) http://www.youtube.com/watch?v=JQqCTOf71_Q (Vigili urbani in azione a Napoli da Repubblica Tv) 2) http://www.youtube.com/watch?v=S6N0PdFWD3Y&NR=1 (Giovannino il parcheggiatore) 3) http://www.youtube.com/watch?v=cjlOuta-N30&feature=related (protesta dei parcheggiatori abusivi, 2009)

Informazioni su albertocorbino

Alberto Corbino è l'autore dei blogs: https://labuonaeconomia.wordpress.com ; http://ventanillas.wordpress.com ; http://italiain3b.wordpress.com http://edabpm.wordpress.com . Per ulteriori info, visitare la pagina: "l'autore di questo blog"
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Una risposta a Economia grigia: il sempre verde mercato del parcheggio abusivo

  1. Ro ha detto:

    ciao bella l’intervista a Giovannino tuttavia auguriamolo tutto ciò a chi ne ha davvero bisogno da anni e sicuramente lo sa non mi sento di essere criticata da loro ormai questa condizione disagiata del loro vivere è diventato standard normalità Purtroppo il lavoro a Napoli per chi non è nessuno è così ovvero il non lavoro inteso come quello a nero e o non retribuito secondo le leggi è normalità L’attività di queste persone dà fastidio anche a chi si sposta da fuori e viene a Napoli pertanto una ufficializzazione di queste attività serve grazie ciao

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